Non
un pomeriggio di catalogazione volumi, stampa
etichetta o archiviazione dati questa volta per
noi “neo apprendisti bibliotecari” del Telesi@,
ma un appuntamento di sicuro imperdibile, quello
del 10 maggio al Teatro San Marco di Benevento:
la presentazione dei finalisti del rinomato
Premio Strega, arrivato straordinariamente alla
sua sessantasettesima edizione senza perdere
neanche un briciolo del prestigio negli anni.
Teatro pullulante di voti alti, personalità,
giornalisti e tanti studenti come noi.
Inizia lo “spettacolo” e noi, semplicemente
stregati dalle parole dei dodici finalisti,
siamo quasi trasportati in un’altra dimensione,
in un altro mondo in cui non ci sono né
interrogazioni da preparare né problemi da
affrontare, ma solo i protagonisti di romanzi,
raccontanti per come sono usciti dalla penna,
dalla fantasia e dal cuore dei loro creatori.
C’è la coppia di cui parla Simona
Sparaco nel suo lavoro Nessuno sa di noi, coppia
che ha visto morire un bambino prima ancora che
nascesse e che pertanto attraversa l’inferno
cercando di rimanere in piedi.
E
ci sono sia gli occhi di un piccolo uomo
(protagonista di Figli dello stesso padre di
Romana Petri) il quale, crescendo, si distacca
sempre di più dal padre che nel frattempo si
costruisce una nuova famiglia, sia quelli di
un’adolescente obesa, protagonista di Cate, Io
di Matteo Celline, occhi che scrutano avidi il
mondo in cui noi tutti viviamo.
All’improvviso, poi, un tuffo nel passato della
Prima Repubblica Italiana, narrato da Alessandra
Fiori in Il cielo è dei potenti in cui si
ricordano i bei vecchi tempi in cui si era tutti
“compari”.
E
ci sono infine quei personaggi che cercano la
libertà come in Apnea di Lorenzo Amurri e quelli
che amano invece il lavoro come in Le colpe dei
padri di Alessandro Brisinotto.
Il
tema, tuttavia, che sembra averci trasportato in
un “altro mondo”, per la sua aura un po’ di
mistero, è quello della matematica perché, si
sa, la matematica è fatta di numeri e forme
immaginarie e l’immaginazione va a braccetto con
la scrittura, almeno a detta di Paolo Cognetti,
autore di Sofia si veste sempre di nero.
Così,
tra gli applausi generali del pubblico
soddisfatto e gli scherzosi commenti della
presentatrice Veronica Pivetti, la cui capacità
di catturare l’attenzione e di coinvolgere il
pubblico è semplicemente disarmante, e tra la
scherzosa minaccia di parlar male del Premio –
avanzata da Gaetano Cappelli nel caso in cui il
suo Romanzo irresistibile della mia vita vera
non fosse stato proclamato vincitore – e gli
immancabili ma doverosi interventi delle
autorità, Benevento ha regalato ancora una volta
momenti di rara bellezza a quanti credono ancora
che i libri siano la quintessenza dell’anima.
Non importa chi sarà il vincitore, anche perché
– citando l’organizzatore del Premio, Stefano
Petrocchi – quella del 2013 è “la migliore
dozzina che sia mai capitata al Premio Strega”.
E
noi del Telesi@, per fortuna, quei dodici
finalisti li abbiamo assaporati dal vivo!
Motivo in più per tornare nella nostra Bibliotec@,
entusiasti e convinti di far parte di un Altro
Mondo. Un mondo migliore. |