Il La.Pro.Di della 3a C2 “Uomo
– Natura: l’energia”, si è
concluso a Firenze, una delle città europee più
ricche di storia, arte e cultura. Il viaggio ha
avuto inizio il 14 maggio nella prima mattinata
e in poche ore siamo giunti con Italo, un
treno ad alta velocità, nella città
rinascimentale.
Da subito abbiamo potuto apprezzare la bellezza
dei palazzi dell’età comunale, le piazze, le
stradine colorate dai mercatini giornalieri, le
chiese, le cappelle ornate da rilievi in marmo e
abbellite con la famosa pietra serena. Lo
splendore dell’antica Florentia è stato
testimoniato ulteriormente dalla visita agli
Uffizi, uno
dei musei più famosi al mondo per le sue
straordinarie collezioni di dipinti e di statue
antiche
e al palazzo Vecchio che ci ha positivamente
sorpreso e colpito. Qui, nell’ antica residenza
di Cosimo de Medici oltre alle stanze colme di
affreschi, ritratti e sculture, abbiamo potuto
visitare lo studiolo del suo successore
Francesco I.
È un luogo
davvero suggestivo, tentativo rinascimentale di
sistemazione delle conoscenze relative al
rapporto uomo-natura attraverso la chiave
interpretativa dell’arte: ha la forma di uno
scrigno, lo studiolo, privo di finestre e
conserva tutti gli oggetti più preziosi del suo
proprietario; all’ interno è dotato anche di
porte che, attraverso passaggi “segreti”
comunicano con altri locali.
Lo splendido giardino di Boboli, dove è
possibile ammirare diverse sculture tra le
lunghe vie alberate, ci ha fatto comprendere, avendo
studiato il rapporto uomo–natura nella villa
antica, la sua ripresa nella villa
rinascimentale fiorentina.
Oltre all’ elegante tocco artistico della
Firenze medicea, ci siamo occupati anche della
parte scientifica; abbiamo visitato diversi
luoghi in cui si manifestano gli effetti del
vulcanesimo secondario, come i soffioni e i
geyser, in particolare il museo della geotermia
a Larderello e le fumarole di Monterotondo.
Larderello si trova al centro di una valle, un
tempo detta valle del diavolo, e la sua
storia è strettamente intrecciata con quella
dell'utilizzo dei fenomeni geotermici della
zona: lagoni, soffioni e sorgenti d’acqua calda
erano già note agli Etruschi e ai Romani, che
utilizzavano i sali di boro per uso farmaceutico
e per la preparazione di smalti. Nel Medioevo e
nel Rinascimento proseguì l’utilizzazione
termale e farmaceutica delle acque. Nel 1913
entrò in funzione la prima centrale
geotermoelettrica al mondo.
Affascinante è stato anche il percorso a
Monterotondo, dove abbiamo visitato i campi
geotermici. Quest’area mostra un paesaggio
naturale con manifestazioni geotermiche; è una
zona che presenta esalazioni di vapore e fluidi
caldi dal terreno con deposizioni acide di
zolfo, borati e composti ammonici. Tali sostanze
alterano profondamente il colore delle rocce ed
impediscono la crescita della vegetazione,
eccezion fatta per poche specie adatte a suoli
molto acidi.
Questa lezione sul campo ci ha fatto comprendere
come
l’uomo possa utilizzare a proprio vantaggio i
fenomeni naturali, sfruttando l’energia
ricavata. |