07 maggio 2013

 

VENOSA: l’orgoglio di essere classici

Una Epistola poetica la prova del 27° Certamen Horatianum dove Orazio esprime il desiderio di abbandonare la poesia lirica per dedicarsi alla saggezza della Filosofia

di Saverio Simonelli

Studenti provenienti dai migliori licei classici italiani o stranieri radunati per tradurre Orazio: un sogno? No, una realtà resa possibile dall’I.I.S.S. Quinto Orazio Flacco di Venosa.

Anche due  studenti del Telesi@, Carmine Cavaiuolo e Saverio Simonelli, che frequentano la 4aA del Liceo Classico, accompagnati  dalla prof.ssa Loredana Di Leone, hanno partecipato al Certamen Horatianum che si è tenuto a Venosa, in Basilicata, dal 2 al 5 maggio 2013.

La commissione del Certamen presieduta dal prof. Paolo Fedeli, accademico dei Lincei, ha scelto una Epistola poetica (Epistulae, II, 2 vv.141-179), nella quale Orazio esprime il desiderio di abbandonare la poesia lirica per dedicarsi alla saggezza della Filosofia.

L’esperienza si è rivelata stimolante e molto coinvolgente per tutti noi che, per tre giorni, da mattina a sera abbiamo condiviso il nostro tempo con altri coetanei  italiani, austriaci, rumeni o bulgari, animati da vivo senso critico e amore per la cultura. Con entusiasmo e curiosità abbiamo colto l’opportunità di approfondire la nostra preparazione e metterci alla prova, raccogliendo il plauso del Presidente della commissione giudicatrice che, consegnandoci gli attestati di partecipazione, ha lodato l’elevato livello qualitativo degli elaborati prodotti.

Nei tre giorni trascorsi a Venosa, luogo ameno dove si intrecciano storia, letteratura e arte, non sono mancate le escursioni organizzate dagli studenti della scuola ospitante, eccellenti guide turistiche appositamente preparate per quest’evento,  in grado di farci apprezzare la bellezza dei paesaggi e i complessi monumentali: il castello di Pirro del Balzo e il museo archeologico Nazionale, la cattedrale di S. Andrea e il parco archeologico con l’abbazia della Trinità sorta in epoca paleocristiana sul luogo di un tempio pagano e poi ampliata dai benedettini, le rovine romane e la casa di Orazio.

Quest’esperienza è stata veramente unica e indimenticabile anche per l’accoglienza riservataci dalle famiglie ospitanti e ci indurrà a tornare in questa bella città, esempio unico di continuità tra l’età romana, il medioevo e l’età moderna.