Nella
nostra lezione sul campo a Venezia abbiamo
visitato musei e palazzi di notevole pregio. Tra
i tanti ci ha particolarmente colpito il Museo
Correr che si trova in piazza San Marco, negli
spazi dell'ala napoleonica. L'itinerario si
sviluppa partendo dalle sale del Palazzo Reale,
che ha ospitato Napoleone prima, gli Asburgo
poi, i Re d'Italia per ultimi. L'esposizione
continua nei locali delle Procuratie Nuove con
le collezioni di arte antica e le testimonianze
della civiltà veneziana.
Nell'ultima sala del percorso siamo stati
affascinati da una serie di sculture e
bassorilievi, provenienti da illustri palazzi
veneziani, di marmo bianco, firma inequivocabile
dello scultore più famoso del Neoclacissismo,
Antonio Canova.
E
come per magia si è offerto alla nostra vista un
altro tassello di riflessione sul tema del
"labirinto": la scultura di Dedalo e Icaro.
Dedalo, il costruttore del Labirinto di Creta,
fu imprigionato con il figlio Icaro
nell'edificio da lui concepito col sospetto di
aver suggerito ad Arianna l'astuzia del filo,
utilizzato da Teseo per ritrovare l'uscita dopo
aver ucciso il Minotauro. L'architetto e' colto
nell'atto di sistemare sulle spalle del figlio
le ali di cera che aveva inventato per scappare
dalla prigione. La storia, purtroppo, termina
male: Icaro, disobbedendo al padre, si avvicina
troppo al sole, le ali si sciolgono e l'eroe
precipita senza scampo al suolo.
Anche nel mito i figli non badano mai ai
consigli dei genitori! |