18 marzo 2013

 

Senza memoria non c’è futuro

In ricordo di Fausto Tinelli e Lorenzo (Iaio) Iannucci, vittime del terrorismo durante gli anni di piombo

di Matteo Di Donato                                          slideshow               fotogallery

Milano. Sabato 18 marzo 1978

“Il vento di marzo sposta il lampioncino in fondo a destra, lo fa dondolare come un’altalena. Il silenzio maschera il rumore sordo di passi veloci. Sono quelli di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, detto Iaio. Due ragazzi che vestono all’antica: jeans scampanati, camicione a quadretti, giubbotti con le frange, capelli lunghi. Alle 19.30 percorrono via Mancinelli, la strada che divide in due il quartiere Casoretto. Trecento metri senza una luce, un luogo poco frequentato, buio. Trecento metri che mettono paura. La loro vita scorre come la trama di un film ed i ricordi sono rapidi. Quelle giornate passate a suonare al Parco Lambro, sognando la California, l’India, il Messico, sempre lì, pronti ad ascoltare chi torna da mete lontane, ognuno dentro la sua piccola verità. Le voci degli amici, delle ragazze, le lunghe discussioni politiche, le feste al Centro Sociale Leoncavallo, il teatro. Il concerto di blues. All’altezza del portone dell’Anderson School i passi d’improvviso si fermano. Fausto e Iaio avvertono il pericolo e si voltano per chiedere aiuto. Tre persone si avvicinano con fare sbrigativo.  Li bloccano. Si fa avanti uno con l’impermeabile bianco ed il bavero alzato. - Siete del Centro Sociale Leoncavallo? – pausa. Fausto e Iaio si guardano increduli. Non rispondono perché non vi è alcuna risposta. Il senso della loro speranza si spegne sotto i colpi di otto proiettili Winchester calibro 7,65. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci  sono stati riconosciuti vittime del terrorismo politico.”

In mattinata, presso il Polo Tecnologico dell’I.I.S. Telesi@, si è tenuto un convegno-dibattito per ricordare la storia di Fausto e Iaio, patrocinato dal Comune di Telese Terme e dalla sezione locale dell’A.N.P.I. Sono intervenuti Pasquale Carofano (sindaco di Telese Terme), Domenica Di Sorbo (dirigente I.I.S. Telesi@), Alessandro Liverini (giornalista e moderatore), Nuccio Franco (giornalista e scrittore), Antonio Conte (Presidente Anpi Sannio) e alcuni studenti dell’Istituto.  A seguire la cerimonia di intitolazione dei giardini delle scuole elementari, “I Giardinetti di Fausto e Iaio”.

Sono trascorsi 35 lunghi anni dall’omicidio dei due diciottenni del Centro Sociale di Leoncavallo, eppure verità non è stata mai fatta. Il procuratore Spataro ed il giornalista Brutto non hanno mai individuato né i mandanti né gli esecutori del delitto. Ad oggi per Fausto e Iaio non vi è giustizia penale.  Le loro indagini sul traffico di eroina e cocaina nel quartiere di Lambrate Città Studi destabilizzarono la potente malavita organizzata e indussero l’estrema destra milanese a reagire. Tra i dubbi ancora irrisolti il covo BR di via Montenevoso e il ruolo dei servizi segreti giunti da Roma a Milano, nel pieno del rapimento di Aldo Moro.

“Partire da un singolo fatto concreto per trarre da esso tutti i significati possibili, per costruire reti di valori e di senso –esordisce Liverini, dopo i sentiti ringraziamenti – partecipazione è stare insieme, ed è da lì che nascono i sogni e la politica buona. Tornare indietro è indispensabile per ricominciare, per cancellare il dramma di oblio degli ultimi anni”.

Il sindaco Pasquale Carofano apre commentando l’episodio: “Lorenzo e Fausto sono il simbolo dell’impegno civile e sociale, l’emblema della cittadinanza attiva, che è partecipazione attraverso i libri e la cultura”. Poi la spiegazione dell’iniziativa toponomastica: “Dopo 35 anni di dimenticanza assoluta ritorniamo a ricordare il nostro concittadino Lorenzo, nato a Telese prima di emigrare a Milano. Ma è come se anche Fausto fosse figlio nostro”.

Dopo l’intervista alla sorella di Iaio, Maria Iannucci, Nuccio Franco riporta le sue esperienze di vita e le sue opinioni a riguardo: “Né Fausto né Iaio erano drogati o tossici, il filone della droga è da escludere, come i regolamenti di conti. Ma continuare a rivendicare non  fa che aumentare la rabbia. Abbiamo bisogno di ricordare per costruire un futuro migliore.”

Poi la lettura della mail di Maria (è nata l’associazione familiari e amici di Fausto e Iaio) ed il ringraziamento alla cittadinanza telesina.

Significativi e profondi gli interventi del Presidente Conte e della Dirigente Domenica Di Sorbo: “Quando si nasce in un luogo si nasce per sempre, ma si può morire in un altro – afferma il professore – si tratta di un episodio tragico che si iscrive nella grande storia, l’incontro di oggi deve essere un’operazione morale, culturale e politica nel senso alto del termine. Un omaggio non formale ma di condivisione critica del sacrificio di Lorenzo e Fausto, che rappresentano un progetto di vita e trasformazione sociale. La memoria è pensiero e impegno nella quotidianità.” Con commozione e trasporto Conte racconta la sua esperienza parlamentare di quegli anni e il difficile compromesso storico: “Ci furono tanti episodi, ragazzi morti e caduti in agguati. Ma la democrazia seppe essere dialettica viva. Un filo rosso per il sangue ed un filo nero per l’azione di forze eversive.”

“Il compito della Scuola è costruire partecipazione, di insegnare valori e mettere gli studenti in condizione di imparare – afferma la Dirigente Domenica Di Sorbo - ricordare significa integrare nelle aule riflessioni di elaborazione critica per il futuro. La passione e l’impegno dei miei ragazzi sono la dimostrazione di quanto è possibile fare, e lo stimolo per continuare a farlo”.

Al termine della manifestazione le domande degli studenti e brevi letture sul significato della Scuola oggi. La voglia di riscatto generazionale contro l’apatia ideologica e sociale, un risarcimento morale all’omertà e alla latitanza delle istituzioni dopo 35 anni.  La scuola che promuove la formazione dell’uomo e del cittadino, ha il dovere etico di costruire personalità solide e capaci di conservare sistemi valoriali di riferimento. Well-educated= Ethics, Knowledge, Thinking and Leadership.

“Gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono come ponti verso la conoscenza e invitano i loro studenti a servirsi di loro per compiere la traversata; poi, a traversata compiuta, si ritirano soddisfatti, incoraggiandoli a fabbricarsi da soli ponti nuovi.”

Un ringraziamento speciale alla prof.ssa Rivellini che ha organizzato e curato l’iniziativa.

Per Fausto e Lorenzo, perché ricordare è vivere.