“Guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno”:
momenti di riflessione per gli studenti del Telesi@
"Mi
hanno portato via i genitori, l'identità, il
fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa
che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia
anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via,
la mia anima"
Irene
Zisblatt |
Una significativa esperienza di riflessione su
una delle pagine più tristi della storia è
stata quella vissuta dagli studenti del LES,
Liceo Economico Sociale che, il giorno
26/01/2013, hanno partecipato alla cerimonia
commemorativa della Giornata della memoria
promossa dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Solopaca, nella persona della dott.ssa
Teresa Ciarlo, in collaborazione con la Pro
Loco. Novanta minuti di silenzio assoluto,
seguiti da sessanta minuti di altrettanta
partecipazione, durante i quali i discenti hanno
rielaborato la tematica della Shoah, guidati
nella analisi dall’avv. Alessandro Tanzillo
che ha curato la parte storica.
Spunto ed occasione di meditazione la visione
del film “Jona che visse nella balena”, film
(Premio Efebo d'oro di Agrigento) del regista
Roberto Faenza sulla tenacia dell'amore, tratto
dal libro "Anni d'infanzia" (1977) di Jona
Oberski, che riassume per lo schermo ciò che il
bambino ha vissuto nei campi di raccolta e
orrore, proprio attraverso gli occhi
dell'infanzia. Jona Oberski, uscito dal ventre
della balena/lager e rientrato a fine guerra nel
mondo in cui è nato, è oggi scienziato assai
noto ed è ancor più noto per la sua
autobiografia, tradotta e diffusa in tutto il
mondo.
“Ignorare la storia ci condanna due volte”.
Per questo ricordare è un atto doveroso anche
al fine di evitare che gli errori del passato si
ripropongano, pur in forme diverse. Le coscienze
possono nuovamente essere sedotte ed oscurate:
"Se comprendere è impossibile, conoscere è
necessario perché ciò che è accaduto può
ritornare …". La conoscenza e la memoria della
Shoah, pertanto, possono aiutare a meglio
comprendere le ramificazioni del pregiudizio e
del razzismo e contribuire alla realizzazione di
una pacifica convivenza tra differenti etnie,
culture e religioni, e alla creazione,
attraverso la valorizzazione delle diversità, di
una società realmente interculturale. Facendo
emergere le pericolose insidie del silenzio di
fronte all'oppressione, il ricordo della Shoah
permette anche di far maturare nei giovani
un'etica della responsabilità individuale e
collettiva, cooperando al processo di promozione
dell'esercizio di una cittadinanza attiva e
consapevole, rispetto al quale la scuola è
chiamata a svolgere un ruolo insostituibile.
Una giornata molto intensa per gli studenti,
vissuta all’insegna dei valori fondanti del
nostro paese: pace, libertà, solidarietà per il
prossimo; valori che possono riassumersi nella
frase, ripetuta a Jona da sua madre: “Guarda
sempre il cielo e non odiare mai nessuno” |