29 gennaio 2013

 

 

“Guarda sempre il cielo e non odiare mai  nessuno”: momenti di riflessione per gli studenti del Telesi@

"Mi hanno portato via i genitori, l'identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima"

Irene Zisblatt

gli studenti del Liceo Economico Sociale

Una significativa esperienza di riflessione su una delle pagine più tristi della storia  è stata quella vissuta dagli studenti del LES, Liceo Economico Sociale che, il giorno 26/01/2013, hanno partecipato alla cerimonia commemorativa della Giornata della memoria promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Solopaca, nella persona della dott.ssa Teresa Ciarlo, in collaborazione con la Pro Loco.  Novanta  minuti di silenzio assoluto, seguiti da sessanta  minuti di altrettanta partecipazione, durante i quali i discenti hanno rielaborato la tematica della Shoah, guidati  nella analisi dall’avv. Alessandro  Tanzillo che  ha curato la parte storica.

Spunto ed occasione di meditazione la visione del film “Jona che visse nella balena”, film (Premio Efebo d'oro di Agrigento) del regista Roberto Faenza sulla tenacia dell'amore, tratto dal libro "Anni d'infanzia" (1977) di Jona Oberski, che riassume per lo schermo ciò che il bambino ha vissuto nei campi di raccolta e orrore, proprio attraverso gli occhi dell'infanzia. Jona Oberski, uscito dal ventre della balena/lager e rientrato a fine guerra nel mondo in cui è nato, è oggi scienziato assai noto ed è  ancor più noto per la sua autobiografia, tradotta e diffusa in tutto il mondo.

“Ignorare la storia ci condanna due volte”.

 Per questo  ricordare è un atto doveroso anche al fine di evitare che gli errori del passato si ripropongano, pur in forme diverse. Le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare …".  La conoscenza e la memoria della Shoah, pertanto, possono aiutare a meglio comprendere le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo e contribuire alla realizzazione di una pacifica convivenza tra differenti etnie, culture e religioni, e alla creazione, attraverso la valorizzazione delle diversità, di una società realmente interculturale. Facendo emergere le pericolose insidie del silenzio di fronte all'oppressione, il ricordo della Shoah permette anche di far maturare nei giovani un'etica della responsabilità individuale e collettiva, cooperando al processo di promozione dell'esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole, rispetto al quale la scuola è chiamata a svolgere un ruolo insostituibile.

Una giornata molto intensa per gli studenti, vissuta all’insegna dei valori fondanti del nostro paese: pace, libertà, solidarietà per il prossimo; valori che possono riassumersi nella frase, ripetuta a Jona da sua madre: “Guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno”