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Ieri le classi 2aC1, 2aC2,
3aC1 e 5a A del
Liceo Classico Telesi@ hanno assistito alla
prima de "Il Vantone" di Plauto, nella
traduzione di Piero Paolo Pasolini e con la
regia di Arturo Cirillo, presso il Teatro
Mercadante di Napoli.
Ancora una volta tutto il fascino del mondo
antico, la ricercatezza dell'inganno, lo
svolgersi rapido ed intricato delle vicende
narrate, il discorso grottesco ma studiato hanno
fatto da sfondo ad un piccolo capolavoro a
portata di mano.
Pasolini ha tradotto Plauto riadattandolo
perfettamente all'ambiente da lui prediletto:
Roma, la stessa raccontata in buona parte dei
suoi film e dei suoi romanzi, non quella
borgatara, come potrebbe apparire dal linguaggio
del testo, ma la vera, quella che tutt'oggi si
rivive perdendosi nei vicoletti del centro.
Addirittura fa sfoggio d'erudizione nel
costruire l'intera opera in settenari, cantati e
recitati in romanesco, tutti in rima e
perfettamente articolati. È, questa, una
struttura metrica complessa e ricercata, già
prediletta, a suo tempo, da Molière e che non
esisteva (come, del resto, la rima di per sé) al
tempo di Plauto.
Dalla musicalità conferita al testo scaturisce
un'operetta, "una cavalcata senza sosta sulle
parole di Plauto" la definisce il regista.
La
compagnia è di soli uomini, come voluto da
Pasolini nella traduzione originale, con un
preciso intento: quello di conferire non un
realismo assoluto, ma una realtà "costruita", un
gioco di specchi e di illusioni, che soltanto
così è reso al meglio.
Lo
si intende bene osservando la scenografia: non
particolareggiata, ma essenziale, proprio come
nelle commedie plautine.
Non è necessario mettere insieme una scena
perfetta: la scena è nella mente di chi guarda,
libero di immaginarla come vuole. Un hula hop fa
da passaggio tra due case, due piccoli divani
rappresentano i salotti, le luci non ricordano
altro che il palco d'un teatro, il teatro che
consente ancora di trascendere, di guardare
oltre il limite imposto dai propri occhi.
Pasolini scriveva in proposito che "il mondo di
Plauto è un mondo già teatrale, è già un mondo
pre-capocomici" a cui sarebbe inutile aggiungere
altra finzione o altra realtà, è già perfetto
come nasce.
È
uno spettacolo che racconta il vero, l'altra
metà che è dentro di noi.
Quella metà, ieri, l'abbiamo ritrovata.
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video trailer:
http://youtu.be/d7JZ7XHwst0?t=9s |