12 dicembre 2012

 

La Biblioteca Telesi@ ospita lo scrittore Nuccio Franco

di Marco Formisano                                                                             fotogallery  

Il giorno 10 Dicembre 2012, presso la Biblioteca Telesi@ si è tenuto il secondo incontro dei Lunedì Culturali, promossi dai professori responsabili Margherita Di Meo e Carlo D'Onofrio.

L'incontro con il giornalista freelance e neoscrittore Nuccio Franco, sotto la coordinazione della professoressa Angela D'Abbiero, è stato curato dallo studente Ciro Alessio Formisano, il quale già lo scorso anno ha intervistato lo scrittore e recensito il suo primo libro/esordio “Nevè Shalom - Wahat Al – Salam”.

L'evento è stato inaugurato dalla professoressa D'Abbiero la quale ha presentato l'ospite Nuccio Franco, giornalista di origine telesina, enunciandone i riconoscimenti letterali.

In contemporanea alla lettura di alcuni brani del romanzo, affidata alla voce della studentessa Francesca Acanfora, vi è stato un confronto tra la professoressa e l'autore, nel quale si sono sottolineati i temi più salienti del racconto. Il libro narra la storia di due innamorati, Jan e Safiyya, in viaggio per raggiungere il villaggio di Nevè Shalom, un’oasi di pace del Medio Oriente (richiamando le parole del profeta Isaia) dove convivono in armonia e con successo gli ebrei e gli arabi palestinesi, i due diversi popoli che negli ultimi cent'anni si contendono il possesso della Palestina.

Attraverso gli occhi e le riflessioni della voce narrante, si assiste alle vicende e alle aspre realtà che coinvolgono quei territori, nei quali le esperienze dei protagonisti si fondono.

Nuccio Franco ha avuto l'opportunità di affrontare particolari argomenti stimolati dalle sagaci domande poste da Ciro Alessio Formisano, le quali vertevano sulla nascita della sua carriera giornalistica prima, e sul suo interesse per le questioni del Medio Oriente poi.

È stato il padre ad aver dato a Nuccio Franco il primo input per il giornalismo, ed è stata la semplice lettura di un libro, chiamato “L'Islam”, ad aver acceso in lui la passione che lo ha portato a informarsi e a visitare, vivere in prima persona, quei luoghi religiosamente rilevanti, dove il fascino risiede nella cultura, nella commistione di popoli, nelle strade permeate di una spiritualità che va oltre il proprio Credo. Gerusalemme rimarrà sempre il fulcro di religioni e di culture, sarà sempre “contesa e amata, e bella nel bene o nel male”.

Dopo un'analisi delle radici degli scontri arabo-israeliani, che abbracciano antisemitismo, ragioni politiche ed economiche ma in primis religiose, si è passato a domande di maggior attualità, chiedendo allo scrittore la propria opinione riguardo le rivolte siriane, la criminalità organizzata e la politica locale.

Nuccio Franco ha sottolineato che purtroppo in queste contese intervengono prevalentemente fattori politici ed economici. Così come i tentativi militari, anche quelli di imporre la democrazia sono poco fruttuosi e talvolta rudi. Infatti è difficile schierarsi politicamente per una fazione piuttosto che per un'altra: l'una in cerca di una casa natia, l'altra intenta a proteggersi.

Lo stesso autore tende a chiarire la sua posizione al riguardo: “Non condividere non significa essere contrari”. È molto difficile giungere ad una conclusione attraverso l'autocritica e la riflessione, ma non impossibile.

Nuccio Franco, infine, ci suggerisce però una cosa dall'importanza forse sottovalutata: la chiave sarà sempre il conoscersi, il comprendersi e l'accettarsi allontanando da noi ogni tipo di pregiudizio.