07 dicembre 2012

 

Gli studenti del Telesi@ alla Naples American High School

di Francesca Acanfora                                                                         fotogallery

Vedendo un film ambientato in un liceo americano avete mai desiderato di frequentarlo o almeno esserne uno studente per una sola giornata? I ragazzi dell' I.I.S. Telesi@ hanno potuto realizzare questo desiderio, recandosi in visita oggi 7 dicembre alla Naples American High School presso la base NATO di Gricignano.

Appena arrivati, un soldato in tuta mimetica munito di manganello e pistola è salito sul pullman per controllare una per una le carte d'identità degli studenti; ottenuto il permesso di entrare nella base, sono stati accolti nell'istituto dalla professoressa di Italiano (lingua straniera nella high school), che ha spiegato loro il funzionamento della scuola: il corso di studi consta di quattro anni, i quali vengono superati ottenendo 22 punti di credito in totale tra materie obbligatorie e facoltative; tutti gli anni vengono organizzati balli studenteschi e si pubblicano gli annuari, i quali serviranno dopo una ventina d'anni per le rimpatriate degli ex-studenti; ogni professore ha la propria aula e, come nei film, sono i ragazzi a spostarsi nell'immensa struttura secondo il loro orario personalizzato, diviso in giorni A e giorni B, avendo la possibilità di frequentare corsi di matematica, italiano, spagnolo, cinese, tedesco, inglese, disegno tecnico, informatica, arte, canto, teatro, musica, educazione civica, educazione fisica, scienze (biologia, fisica, chimica), addestramento militare e altro ancora; il tutto disponendo dei famosi armadietti, di palestra, piscina, campo di football, di quidditch, pista di atletica leggera, mensa, cinema, pub, ristorante, un ampio parco, biblioteca con computer... Inutile descrivere l'invidia dei ragazzi alla vista di tutto questo ben di Dio: camminavano per i corridoi osservando ogni cosa a bocca aperta!

Terminata la prima ora di lezione, ognuno è stato affidato ad uno studente della scuola e ha seguito con lui le lezioni del giorno, cosicché ogni ragazzo del Telesi@ ha avuto una diversa esperienza, ma ciononostante tutti hanno toccato con mano allo stesso modo le profonde differenze tra i sistemi italiano e americano, valutando dell'uno e dell'altro i pregi ed i difetti. Indubbiamente la mentalità americana è insuperabile relativamente alla concezione della struttura e degli spazi, della dimensione ricreativa e della salute fisica: tutto è considerato in funzione dello studente, è lui il "re", lui che deve stare bene innanzitutto e che ha diritto a vivere la maggior parte della sua giornata in un ambiente adeguato. L'Italia taccio, per la quale scuola è struttura fatiscente in cui gettare l'alunno per cinque ininterrotte ore al dì.

Tuttavia è anche vero che probabilmente nessun paese come l'Italia, seppure in una piccola percentuale della sua popolazione, sente la cultura scritta indelebile nel suo patrimonio genetico e non può approcciarsi ad essa che vivendone l'intera complessità ed affrontandola fin nei suoi più intimi risvolti; a favore del mio Paese devo dunque testimoniare che, come nessuno, esso è volto ad educare i suoi ragazzi con lo stesso (vincente) metodo con il quale furono educati Fermi, Calvino, Montalcini, Montessori e tanti altri... Oggi invece ci si è resi conto che può essere bello per qualche giorno vivere l'aspetto ludico della realtà americana, ma presto o tardi soffriremmo della grande semplificazione delle materie, del metodo di insegnamento e di verifica forse un po' troppo blando e magari non troppo insistente nel temprare l'animo e l'intelletto del ragazzo.

In conclusione crediamo che la scuola ideale sia a metà strada tra l'alto valore culturale dell'insegnamento italiano e l'alto senso americano del rispetto per l'ambiente in cui lo studente spende il fiore dei propri anni.