L’arte è la trasposizione del futuro al momento
ideativo, la catarsi spirituale che coinvolge
testa e cuore, la chiave di volta delle crisi,
la prefigurazione delle differenze storiche.
Difendere e promuovere la creatività vuol dire
scoprire e proteggere sé stessi.
Le
classi IIIC, IVC e IVD del liceo scientifico di
Telese sotto la guida della prof.ssa Parente
riscoprono la tecnica dei Murales, realizzando
sulla facciata di ingresso della Scuola un
dipinto di Giorgio De Chirico “ Ettore e
Andromaca, i manichini della pittura
metafisica.”
Un progetto innovativo ed affascinante, con più
obiettivi da raggiungere; l’abbellimento della
scuola comporta la sensibilizzazione dei giovani
alla tutela dell’ambiente, attraverso lo studio
di una forma d’arte inconsueta e poco
sperimentata. “E’ la prima volta che facciamo
una cosa del genere – commentano gli studenti
interessati – per noi è una novità e siamo
entusiasti dell’iniziativa. Insieme ci si
diverte tantissimo, è un’opportunità che ci
permette di mostrare cosa siamo capaci di fare,
valorizzando noi stessi e le nostre
inclinazioni.”
Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico è un la
sintesi dell’arte filosofica di Nietzsche e
Schopenhauer, la pittura metafisica che
oltrepassa il visibile per tramutare il non
senso e ciò che non si può vedere in immagini
poetiche. L’atmosfera è magica, enigmatica e
solo apparentemente semplice; attraverso uno
sguardo più attento i significati nascosti si
rivelano agli occhi dello spettatore: la
prospettiva geometrica si deforma, la scena si
dilata e la vita si trasforma in assenza e
silenzio. Il manichino è il simbolo
dell’uomo-automa spersonalizzato; “si tratta di
figure atemporali simboleggianti lo strazio
dell’addio dello sposo in partenza per la
guerra” che pietrificato e congelato nella sua
postura, lascia alle ombre il presagio della
fine ed alle intense tonalità di rosso la
drammaticità che vive nel suo animo.
Un altro modo per comunicare, un altro modo di
fare scuola.
![](foto/murales2-s.jpg) |