15 ottobre 2012

 

Let’s start working: community&eco-system
Costruire consapevolezze, primo giorno di lavoro per gli studenti del Telesi@

di Ciro Alessio Formisano

Dublino, 15/10/2012 – Dopo aver avuto la possibilità di visitare la città di Dublino, ammirando le sue stradine e i suoi monumenti, la mutevolezza del suo clima, la sua storia e la sua attiva vita commerciale, parte il primo giorno di lavoro per gli studenti dello stage “Green Economy&English: a passaport for our future”.

Il progetto, organizzato dalla Internsplus, fondazione impegnata nella promozione di scambi culturali tra studenti  dei vari paesi europei, è finanziato dall’Eco-UNESCO, l’ente internazionale atto a preservare lo stato ambientale, nonché principale promotore di programmi di sviluppo ecosostenibili; il suo scopo è fornire alle prossime generazioni un’educazione all’ambiente garante di un mondo migliore e più pulito, maggiormente consapevole dei propri limiti e possibilità.

Lo stage, suddiviso in undici lezioni di sei ore ciascuna, prevede il raggiungimento da parte degli studenti - oltre di una maggiore padronanza della lingua inglese – della conoscenza delle varie migliorie che la tecnologia e il buon senso possono apportare alla soluzione dei problemi che attanagliano l’ambiente nel quale viviamo.

       

<<Le persone, fin da piccole, devono comprendere l’importanza di queste questioni>> ci informa con serenità di vedute Maeve Boylan, responsabile del corso << Occorrono una maggiore sensibilità all’ambiente e una più attiva partecipazione politica affinché possa nascere in noi la convinzione di poter realmente dare un contributo al nostro mondo>>.  Bisogna dunque riporre la centralità nella persona, intesa come essere che, al pari di altri, concorre al funzionamento e alla salvaguardia della vita della comunità in cui vive.

Le strutture e le infrastrutture che connotano lo stile di vita dell’essere umano non sono poi realtà così lontane dalle dinamiche che si instaurano nel mondo animale: in entrambi i sistemi, le componenti che ci vivono creano rapporti analoghi basati sulla cooperazione e l’intesa. La comunità è dunque un ambiente che racchiude personalità differenti ma accomunate, per leggi e valori, da uno spirito di collaborazione lucidamente finalizzato al raggiungimento di un obiettivo: la salute, l’istruzione, lo sviluppo o la mera sopravvivenza.

Ciò che maggiormente ha sorpreso noi studenti dello stage è l’assoluta semplicità con la quale è possibile chiarire temi apparentemente complessi. L’importanza della collaborazione e la consapevolezza del valore della diversità (idee fin troppo contaminate da ideologismi, false culture e pregiudizi) possono essere tranquillamente espresse facendo ricorso a esempi pratici, quasi pedagogici, che ne testimoniano l’assoluta concretezza.

Ne è un esempio un esperimento a cui siamo stati invitati a partecipare: ci è stato richiesto di scegliere varie immagini di animali o figure professionali della nostra società e porsi in cerchio; con l’aiuto di un filo di lana bisognava tentare di creare una rete collegando le varie componenti l’un l’altra giustificandone il motivo. Bastava allentare la presa di un solo filo e l’intera struttura diventava in un batter d’occhio precaria, imperfetta.

Catapultando l’esperimento sul pratico (passando dal “gioco” alla vita vera, insomma )ci è chiara la metafora: in una comunità ogni essere ha il suo perché di esistere; eliminando da essa una sua componente, la comunità  è destinata ad estinguersi.