30 maggio 2012

 

Un’esplosione di cultura!

25 maggio 2012

di Marco Formisano e Matteo Di Donato

Le classi 1aS3, 2aS3 e 4aD scientifico dell’I.I.S. Telesi@, accompagnate dalle professoresse Merola, Mucci e Ruggiero, si recano a Napoli per visitare il Vesuvio e l’osservatorio di geofisica.

Nel pomeriggio la premiazione della X edizione delle Olimpiadi di Scienze Naturali 2012 e le conferenze a Castel dell’Ovo per la Fiera dei beni comuni promossa e organizzata dal Centro di Servizio per il Volontariato.

Sembra un paradosso girare per il mondo e poi non conoscere fino in fondo i propri luoghi. Eppure a volte capita. Capita di sminuire quanto di bello ci circonda per cercare la meraviglia altrove. Ma la meraviglia è un diritto, e il nostro dovere è quello di difenderla.

Il Vesuvio è ogni anno visitato da migliaia di turisti da tutto il mondo: con il suo parco nazionale istituito nel 1995 è stato eletto dall’Unesco tra le riserve mondiali della biosfera. La sua conformazione lo rende un vulcano esplosivo molto particolare: la sua altezza di 1280 metri sorge su una caldera di 4 km di diametro. Dopo la grande eruzione del 79 d.C. ( le famosi eruzioni pliniane ) fa parte del sistema montuoso Somma-Vesuviano. Attualmente è in uno stato di quiescenza dall’ultima eruzione del 1944. La profonda vicinanza con le falde acquifere rende molto pericolosa la sua camera magmatica che dista circa 8 km dal cratere. Le varie esplosioni che si sono succedute nella storia sono state caratterizzate infatti da elevate colonne piroclastiche che prima di collassare  (per formare i successivi flussi) riuscivano a raggiungere altezze non poco rilevanti. Il Vesuvio al giorno d’oggi è oggetto di tantissimi studi di monitoraggio; grazie ad essi ed ai dati elaborati sono state distinte tre differenti aree di pericolosità per le oltre 700mila persone che abitano sulle sue pendici. Il parco conserva i valori del territorio e dell'ambiente, la loro integrazione con l'uomo, promuovendo attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica.

L’osservatorio vesuviano è invece il più antico osservatorio vulcanologico del mondo. La sua fondazione risale al 1841. Tra i direttori ricordiamo il nostro “compaesano” Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico. L’osservatorio ha rivestito da sempre un ruolo di prestigio e conserva oggi con gelosia di puntiglio quelle che furono le sue prime scoperte; in quel connubio tra passato e sperimentazione tecnologica c’è l’essenza e l’eclettismo delle giovani menti napoletane. Oggetto di studi persino dagli Stati Uniti è l’emblema del Regno di Ferdinando II. Le sue ricerche attualmente si concentrano sullo studio dei vulcani campani.

Dopo la visita al cratere e all’osservatorio di geofisica vesuviano, la II S3 si è recata presso l’università Federico II di Napoli per assistere ad una conferenza dal titolo“Leopardi e la Scienza” a cura del professor Luigi D’Amico.
Nella dimora di Leopardi infatti erano presenti diversi strumenti chimici; fu egli stesso ad elaborare  una sua teoria evoluzionistica; molte sue conoscenze astronomiche sono riportate nelle Operette Morali. Ha preso parola poi il coordinatore nazionale delle “Olimpiadi di Scienze Naturali” Vincenzo Boccardi. È stato lui a premiare i primi classificati delle Olimpiadi, tra cui i nostri Antonio Cusano (primo regionale e secondo nazionale) e Biagio Muto (sesto regionale).
La classe tutta ha acclamato con gioia e vigore la vittoria dei compagni. Al termine della conferenza è stato intonato il “Canto dell’evoluzione”, scritto e suonato dallo stesso Boccardi.

Contemporaneamente a Castel dell’Ovo andava in scena la Fiera dei beni comuni organizzata dal Centro di Servizio per il Volontariato. “Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona”. Sono proprio questi laboratori dell’anima che spingono alla solidarietà, ad un consumo consapevole ed equilibrato, alla cultura della sostenibilità, alla genuinità dei rapporti e delle istituzioni. Quella che conta è la parola e il suo grado di influenza nella società che la manipola per celare i propri scopi. Ricchissimo il programma: convegni, workshop e tavole rotonde per offrire alla cittadinanza un’occasione per ripensare in modo critico agli stili di vita e sollecitare l'attenzione dei giovani verso temi come la legalità, la solidarietà, il rispetto dei beni comuni e l’attenzione verso l’altro.

Tantissime le emozioni: ognuno ha potuto toccare con mano ed approfondire quanto studiato astrattamente a scuola, sperimentando il fascino e l’ebbrezza della curiosità, il confronto didattico e dialettico. Un’esperienza costruttiva ed interessante, un’esplosione di cultura nel segno della nostra Napoli.