Sabato
19 Maggio, su iniziativa del progetto “L'Arte e
la cultura scientifica”,
nato dall'adesione del
nostro istituto al Manifesto per la Cultura del
Sole 24 Ore, vi è stata una visita guidata
all'Abbazia di San Salvatore in presenza
dell'Architetto Vincenzo Vallone, responsabile
dei lavori di recupero e di ricostruzione della
struttura.
Prima della visione dei risultati del restauro,
vi è stato un momento di raccoglimento in
ricordo della strage di Brindisi, attentato
terroristico condotto alle porte della scuola
Francesca Morvillo, in cui è rimasta uccisa
Melissa, una ragazza di appena sedici anni.
Evento di una gravità inaudita su cui la
Giustizia ha il dovere di indagare con tutta la
meticolosità e l'impegno del caso.
Sebbene non si conosca con
esattezza l'epoca della fondazione, gli
archeologi sono concordi nel ritenere che
l'Abbazia di San Salvatore fosse un fiorente
centro religioso agli inizi del XI secolo.
Nel Medioevo fu celebre
soprattutto per la notorietà dei monaci che
ospitò, tra i quali Anselmo d'Aosta, Primate
d'Inghilterra, durante la cui permanenza
nell'abbazia scrisse buona parte della sua opera
“Cur deus homo”.
Costruita sopra le
perimetrie di una villa romana (come
testimoniano gli scavi archeologici, i quali
hanno portato alla luce due soggetti,
probabilmente i proprietari dell'abitazione),
l'impianto originario del complesso abbaziale
sorge su modello dell'Abbazia di Montecassino,
di cui della struttura originaria non resta più
nulla: ciò che oggi possiamo ammirare di
quest'ultimo luogo di culto altro non è che il
risultato di successive ricostruzioni.
L'edificio dell'Abbazia
Benedettina del SS. Salvatore è composto da
murature perimetrali realizzate in tufelli e
materiale di reimpiego proveniente forse
dall'Antica Telesia. Presenta tre navate
interne, sulle cui parenti è tutt'ora possibile
rimirare alcuni affreschi dell'epoca, tra cui
una pittura raffigurante Santa Scolastica.
Grazie al lavoro di
progettazione dell'Architetto Vallone (fedele
sostenitore del cosiddetto “restauro
integrativo”) l'Abbazia si presenta così come
era stata edificata all'epoca della sua nascita.
Le fasi di recupero sono state incentrate
sull'applicazione di metodi scientifici in grado
di poter ricostruire, in maniera quasi perfetta,
le condizioni e le strutture del complesso che
sono andate
perdute, tumefatte dal logorio del tempo.
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