Le classi 3a,
4a e 5aA indirizzo
classico, accompagnate dai prof Collina e
Mancini, si sono recate nella Capitale per una
straordinaria lezione sul campo: la mostra di
Salvador Dalì allestita al Vittoriano.
L'esposizione è stata
articolata in tre sezioni riguardanti il
rapporto di Dalì con l'Italia e con la pittura.
Qui un'efficientissima
guida ha spiegato alla sua piccola platea di
giovani studenti una serie di inaspettate
curiosità sulla vita dell'artista e sul suo
metodo di lavoro, rendendolo un
interessantissimo oggetto di discussione e
riflessione.
In effetti la sua figura
è stata messa a tutto tondo, facendo emergere
dalle sue stesse opere la storia dei decenni in
cui egli ha operato, manifestamente
rappresentata sulla tela attraverso figure
nascoste dal significato emblematico: il
dopoguerra, l'effetto delle bombe atomiche e il
progresso della scienza, la collaborazione con
Walt Disney, l'amore per Gala, l'amicizia con
Garcia Lorca, una successione infinitesimale di
dettagli sulla sua vita privata che sono noti a
pochi e che egli ha abilmente nascosto nelle sue
opere d'arte vengono improvvisamente fuori,
saltando all'occhio di un osservatore attento e
minuzioso e si rendono motivo di curiosità per
chi guarda ed è in grado di riconoscerli.
È stata, questa,
un'occasione speciale per arrivare a contemplare
il ritratto di un genio a 360 gradi, che
dall'alto delle punte dei suoi lunghissimi baffi
scruta con occhi intensi le centinaia di persone
che si fermano a fissarlo nelle gigantografie in
bianco e nero che lo ritraggono lungo tutto il
percorso della mostra, affiancate dalle massime
più significative da lui pronunciate in vita e
ormai passate alla storia.
E allora grazie Salvador
Dalì per la meraviglia che hai suscitato in noi!
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