20 maggio 2012

 

 

 

Venosa: la nostra Arcadia, tra certamen e salti nel passato

di Maria Federica Viscardi

Un sole ancora pallido di primavera che non vuole arrivare, immense distese di prati verdi, montagne ridenti e tranquille: è questo il meraviglioso paesaggio che ha accolto le due studentesse al IV anno del Liceo Classico, accompagnate dalla prof.ssa Loredana Di Leone, che hanno partecipato al Certamen Horatianum che si è tenuto a Venosa di Puglia, in Basilicata, dal 3 al 6 maggio 2012.

In questa occasione sono giunti lì decine e decine di studenti provenienti da tutta Italia e, addirittura, delle delegazioni straniere di portoghesi, bulgari, rumeni, austriaci e croati.

La gara consisteva, quest'anno, in un brano tratto dall'Ars Poetica di Orazio, che andava tradotto e commentato nelle 6 ore a disposizione dei ragazzi, muniti solo di vocabolario, tanta buona volontà, impegno e voglia di fare.

Una giuria composta da Presidi e docenti universitari ha poi preso in considerazione tutte le prove (anonime), scegliendo quelle più meritevoli di essere premiate o, almeno, menzionate.

Accanto alla vera e propria gara, i quattro giorni trascorsi sulle alture lucane sono stati ricchi di attività ed escursioni organizzate dagli studenti del Liceo Classico "Quinto Orazio Flacco" di Venosa che si sono improvvisati eccellenti guide turistiche all'ingresso di ogni monumento della città, pronti a condividere con gli ospiti desiderosi di ascoltarli le loro conoscenze e, soprattutto, orgogliosi nel mostrare le bellezze delle loro zone, tra cui la meravigliosa chiesa dell'Incompiuta, le antiche rovine romane e l'immancabile casa di Orazio, nativo proprio di quei monti, di cui tanto parla nei suoi testi.

L'ultima serata, molto suggestiva, ha visto gli studenti venosini tutti vestiti da antichi romani che declamavano i versi del grande poeta loro concittadino in lingua originale o in traduzione.

Un'esperienza decisamente unica e memorabile, grazie alla quale, ancora una volta, c'è stata la possibilità di ammirare come il meraviglioso mondo antico si fonde al moderno, seppur solo per una sera, per essere ricordato in eterno e rimanere impresso nel cuore di chi, fortunato, ha potuto ammirarlo e toccarlo così da vicino.