03 aprile 2012

 

 

Piccoli matematici crescono
23-26 Marzo 2012

Le classi 1°S2, 1°S3 e 2°S2 partono in direzione Riccione accompagnate dai prof. Di Vico, Giordano e Norelli                                                   fotogallery

“La matematica è l'alfabeto in cui Dio ha scritto l'Universo.” (Galileo Galilei)

E’ stato questo il messaggio che ha voluto trasmettere la “Prima grande festa della Matematica”, svoltasi il 24 e il 25 Marzo 2012 al Parco Oltremare di Riccione. A partire dalla fisica sognante del giocoliere Federico Benuzzi fino allo stretto legame tra cinema e matematica passando per la musica, le danze popolari, la magia, Dante, le illusioni ottiche, il superenalotto, l’arte e tanto altro!

Così sono passati i due giorni in cui gli studenti della 2°S2 e della 1°S3 hanno approfondito l’argomento “cinema e matematica” del loro La.Pro.Di. e gli studenti della 1°S2 e alcuni ragazzi della 1°S3 hanno recitato la parte di apprendisti dello stregone Ennio Peres e hanno imparato (e messo in scena) alcuni trucchi di magia basati sulla matematica ricevendo i complimenti del maestro.

Tra delfini, origami, e quadri (nemmeno a dirlo, matematici) è trascorsa la festa all’insegna di quella disciplina che, citando Dante, “è senza macula d'errore e certissima per sé”. Ascoltando Bruno D’amore anche il Sommo Poeta  era un appassionato di questa materia, lo scrittore ha infatti illustrato la leggenda di Sissa Nassir alla quale pare egli si sia ispirato per definire il numero degli angeli che “più che il doppiar degli scacchi s’immilla.”.

Prima del convegno abbiamo fatto tappa a San Marino, città che ti sorride dalle montagne quando la vedi da giù e che ti sembra così imponente, poi però ti fai coraggio e arrivi sopra, ti sporgi da un muretto, vedi Borgo Maggiore e pensi di essere in cima al mondo. Calma però: il viaggio è appena cominciato.

Samuel Beckett ha dimostrato di avere ragione quando disse: “il tempo vola quando ci si diverte” ; vedo i ragazzi che scherzano coi professori prima di darsi la buonanotte, chiudo le palpebre e non c’è più tempo , siamo a Ravenna.

E proprio nella Capitale dell’Impero Romano d’Occidente (402-476) gli alunni della 2°s2 si sono dimostrati ottime guide turistiche illustrando con proprietà di linguaggio e termini specifici a noi matricole le bellezze della città candidata come Capitale europea della cultura : il Mausoleo di Galla Placida, la Basilica di San Vitale e la Basilica di Santa Apollinare  in Classe.

Il tempo però corre e quindi dobbiamo andare al punto di ritrovo con i professori; vedo Piazza del Popolo, chiudo gli occhi, li apro e sono di nuovo sul pullman: è il primo giorno del nostro viaggio all’insegna della matematica, ci sono le speranze e le attese dei ragazzi e dei professori, ci sono le chiacchierate tra compagni di classe e non, ci sono “le canzoni stonate urlate al cielo lassù” e poi ci sono io, che chiudo gli occhi ,mi giro, parlo con i compagni di viaggio, penso a questi quattro giorni, scendo dal pullman, saluto i docenti, coloro che hanno vegliato su di noi in questo periodo, riabbraccio mia madre, e penso a quel grande spettacolo che è la Matematica!

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito. (José Saramago)