“La matematica è l'alfabeto in cui Dio ha
scritto l'Universo.” (Galileo Galilei)
E’
stato questo il messaggio che ha voluto
trasmettere la “Prima grande festa della
Matematica”, svoltasi il 24 e il 25 Marzo 2012
al Parco Oltremare di Riccione. A partire dalla
fisica sognante del giocoliere Federico Benuzzi
fino allo stretto legame tra cinema e matematica
passando per la musica, le danze popolari, la
magia, Dante, le illusioni ottiche, il
superenalotto, l’arte e tanto altro!
Così sono passati i due giorni in cui gli
studenti della 2°S2 e della 1°S3
hanno approfondito l’argomento “cinema e
matematica” del loro La.Pro.Di. e gli studenti
della 1°S2 e alcuni ragazzi della 1°S3
hanno recitato la parte di apprendisti dello
stregone Ennio Peres e hanno imparato (e messo
in scena) alcuni trucchi di magia basati sulla
matematica ricevendo i complimenti del maestro.
Tra delfini, origami, e quadri (nemmeno a dirlo,
matematici) è trascorsa la festa all’insegna di
quella disciplina che, citando Dante, “è senza
macula d'errore e certissima per sé”. Ascoltando
Bruno D’amore anche il Sommo Poeta era un
appassionato di questa materia, lo scrittore ha
infatti illustrato la leggenda di Sissa Nassir
alla quale pare egli si sia ispirato per
definire il numero degli angeli che “più che il
doppiar degli scacchi s’immilla.”.
Prima del convegno abbiamo fatto tappa a San
Marino, città che ti sorride dalle montagne
quando la vedi da giù e che ti sembra così
imponente, poi però ti fai coraggio e arrivi
sopra, ti sporgi da un muretto, vedi Borgo
Maggiore e pensi di essere in cima al mondo.
Calma però: il viaggio è appena cominciato.
Samuel Beckett ha dimostrato di avere ragione
quando disse: “il tempo vola quando ci si
diverte” ; vedo i ragazzi che scherzano coi
professori prima di darsi la buonanotte, chiudo
le palpebre e non c’è più tempo , siamo a
Ravenna.
E
proprio nella Capitale dell’Impero Romano
d’Occidente (402-476) gli alunni della 2°s2 si
sono dimostrati ottime guide turistiche
illustrando con proprietà di linguaggio e
termini specifici a noi matricole le bellezze
della città candidata come Capitale europea
della cultura : il Mausoleo di Galla Placida, la
Basilica di San Vitale e la Basilica di Santa
Apollinare in Classe.
Il
tempo però corre e quindi dobbiamo andare al
punto di ritrovo con i professori; vedo Piazza
del Popolo, chiudo gli occhi, li apro e sono di
nuovo sul pullman: è il primo giorno del nostro
viaggio all’insegna della matematica, ci sono le
speranze e le attese dei ragazzi e dei
professori, ci sono le chiacchierate tra
compagni di classe e non, ci sono “le canzoni
stonate urlate al cielo lassù” e poi ci sono io,
che chiudo gli occhi ,mi giro, parlo con i
compagni di viaggio, penso a questi quattro
giorni, scendo dal pullman, saluto i docenti,
coloro che hanno vegliato su di noi in questo
periodo, riabbraccio mia madre, e penso a quel
grande spettacolo che è la Matematica!
Il viaggio non finisce mai. Solo i
viaggiatori finiscono. E anche loro possono
prolungarsi in memoria, in ricordo, in
narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto
sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è
altro da vedere", sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere
di nuovo quel che si è già visto, vedere in
primavera quel che si è visto in estate, vedere
di giorno quel che si è visto di notte, con il
sole dove la prima volta pioveva, vedere le
messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha
cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna
ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e
per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna
ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore
ritorna subito. (José Saramago)
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