Con la solita levataccia mattutina è cominciata
la visita guidata a Roma, vero e proprio rito di
iniziazione per le classi prime del liceo
classico di Telese Terme. Sono ormai una decina
d'anni che le prof che insegnano materie
letterarie, supportate dalle colleghe di altre
discipline, portano i giovani alunni a visitare
i luoghi simbolo della nostra capitale: i Fori
Romani ed i Mercati Traianei, vero e proprio
cuore pulsante della classicità.
L'
"allegra brigata" partita puntuale alle sette,
dopo la, anche questa "solita" puntata per la
colazione in autogrill, ha varcato l'entrata del
museo dei mercati traianei alle 11. I docenti
hanno illustrato, con l'aiuto delle chiare
tabelle esplicative la storia di quei
luoghi,cuore commerciale della città di Roma, su
vari livelli, in tempi nei quali la parola
centro commerciale non aveva alcun significato.
I luoghi, oggi, sono arricchiti dalla presenza
di una torre medievale, risparmiata dalla
creazione, in epoca fascista, della via dei fori
imperiali.
Complice la giornata assolata, quasi estiva,
dopo la visita tutti si sono attardati sulle
terrazze panoramiche per godere di una vista
unica: i fori romani, la colonna traianea, il
bianco e moderno altare della patria, mentre
nello sfondo sfumano palazzi e cupole di chiese,
che testimoniano la storia millenaria della
città,che decine di turisti, accanto a noi,
definiscono la più bella del mondo.
Seconda tappa i fori romani, frutto della
stratificazione delle basiliche e dei templi
costruiti a partire dall'età di Cesare (primo
secolo avanti cristo), anche se non c' è tempo
per una visita accurata, non possiamo non
ammirare la lunga via che termina con l'arco di
Costantino e lo splendido Colosseo. Alle nostre
spalle si erge Il Campidoglio sede anche del
comune di Roma.
Ormai è passata l'una (del mattino) e lo stomaco
dei nostri sempre affamati alunni comincia a
reclamare. Percorriamo il cammino, fatto
all'andata, a ritroso. Sul marciapiede passiamo
innanzi all'altare della patria, al campidoglio,
alla chiesa dell'Ara Coeli e, attraversate le
striscie pedonali siamo al teatro di Marcello.
Siamo nel cosiddetto Ghetto, sede millenaria
della comunità più antica di Roma: gli ebrei.
Costeggiato l'antico teatro, saliamo le scale
che ci portano in questo luogo, non prima di
aver ricordato l'infamia compiuta dai fascisti
italiani e dai nazisti, il 16 Ottobre del 1943.
Migliaia di uomini, donne e bambini furono presi
a notte fonda, chiusi in una caserma per alcuni
giorni e, poi, nei vagoni piombati, trasferiti
ad Auschwitz. Di migliaia poche decine fecero
ritorno.
Anche questo è lezione, tramandare il ricordo ed
il senso di responsabilità nel contrastare il
razzismo. Oggi questo luogo, con la presenza di
panchine, la chiusura al traffico e la comunità
, che attende ai suoi compiti, sembra quasi una
delle piazzette dei nostri piccoli paesi del
beneventano, la domenica mattina. Decine sono i
punti di ristoro: paninoteche, ristoranti,
pizzerie. Dopo la dovuta sosta per riprenderci
dalle fatiche del cammino, molti si attardano a
mangiare i dolci della pasticceria tipica. Oggi
è la Pasqua Ebraica, ci sono una torta di mele
e miele, tozzetti di farina di mais ed altre
delizie. Ogni volta ci si immerge nella
tradizione culinaria di un popolo, che è molto
legato alle sue origini.
Il
tempo vola..in fila aperta e chiusa dalle proff,
ci rechiamo sia a Piazza Navona che al Pantheon.
Incombe l'ora del ritorno, come novelli "Pollicino",
senza aver lasciato mollichine di pane, troviamo
la strada dell'appuntamento con il bus, di
fronte al teatro di Marcello. Partiamo ,
contenti come sempre, abbiamo condiviso
l'emozione di calcare luoghi storici della
civiltà latina.. e già pensiamo alla prossima
visita guidata. |