Tanti ragazzi, un aereo intero, 20 regioni e 20
scuole diverse, tra cui la nostra, l’I.I.S.
Telesi@, rappresentata da 5 ragazzi: Ivo
Pacelli, il nostro rappresentante d’Istituto,
Ilaria Tazza, Francesca Natillo, Luca Natillo,
Francesca Acanfora accompagnati dalla prof.ssa
Gabriella Zoschg.
Tanti ragazzi, un
aereo intero, tutti riuniti a Roma con un unico
scopo: formarsi. È stato un dovere nei confronti
delle vittime di Auschwitz, nei confronti
dell’Italia, che il ministro dell’Istruzione,
Profumo, insieme alla nostra Preside Domenica Di
Sorbo, ci ha permesso di assolvere.
Tanti ragazzi, un
aereo intero, insieme per fare l’Italia.
Ed ora che, dopo
due giorni che sono sembrati quasi 7, siamo di
nuovo qui a compiere il dovere che ci è stato
affidato in qualità di delegazione: trasmettere
a tutti quello che abbiamo vissuto. Ebbene,
quello che avete imparato in tutti questi anni
in cui il nostro istituto si è impegnato a non
farci dimenticare è esattamente così: i capelli,
le scarpe, lo Zyklon B, la cremazione, il block,
è tutto così come lo abbiamo imparato dentro le
nostre aule, al calduccio, con lo stomaco pieno
e tutti i comfort.
C’è un’unica
differenza: è tutto vero. |
Non è una realtà virtuale, che esiste solo nel
foglio che abbiamo stampato da Wikipedia in
occasione della Giornata della Memoria o che si
ferma ad una conferenza toccante e accorata:
esiste. Non c’è più in mezzo uno schermo, un
obbiettivo, un foglio. È tutto vero.
Quell’argine che si era formato quasi per
istinto di conservazione nelle nostre menti, che
ci impediva di credere a questa orribile storia
fino in fondo è stato messo a dura prova: cosa
puoi dire davanti al muro dove neonati, bambini,
famiglie sono stati fucilati? Quale bugia puoi
raccontare a te stesso davanti a quel forno?
Le betulle
tacevano.
Tante betulle,
nude, fingono di essere morte, forse per
rispetto a tutte le vittime del campo. Birkenau,
il “luogo delle betulle”.
Si lasciano
ricoprire dalla neve freddissima, come ogni
pietra del luogo. È tutto scientificamente,
schifosamente ordinato. Pulito, disabitato.
Ci si aspetta di
vedere, appena entrati, chi sa quante e quali
atrocità: in realtà si vedono solo costruzioni,
i cosiddetti “block”. Eppure, credetemi, anche
solo questa vista è sufficiente a inorridire, a
legare il cuore, stretto, con quel filo spinato…
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