27 ottobre 2011

 

Vado oltre: processo di alfabetizzazione

poetica ed emotiva

In Fondazione “Gerardino Romano” ospiti Amedo Votto e Luigi Sagnella, studenti della 3B dell’I.I.S Telesi@

di Matteo Di Donato e Maria Federica Viscardi

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Si rinnova il progetto pilota della Fondazione Romano e del gruppo di studenti che collaborano con il Giornale d’Istituto “Controluce”; ospiti del quinto appuntamento sono Amedeo Votto e Luigi Sagnella, studenti della 3B dell’indirizzo di studi Scientifico. A coordinarli è la loro prof.ssa Margherita Di Meo.

L’argomento della trattazione “Vado oltre: processo di alfabetizzazione poetica ed emotiva” è focalizzato sull’immenso potenziale comunicativo e sulle infinite sfumature della lirica poetica, dal mondo dei suoni e dei fonemi, all’evocazione di particolari immagini semantiche, un’intensa riflessione sull’io e sul suo essere universale.

Sono due le domande focali attorno alle quali si è costruito il discorso: “Vado oltre…ma oltre cosa? Cosa significa per noi ragazzi andare oltre?” e “Come la forma più sublime della letteratura riesce a scandagliare i fili intrecciati dell’animo e a comunicare le sue emozioni? “.

La risposta viene sintetizzata appieno da Amedeo Votto quando afferma che “Quando le parole si riuniscono in versi, o sono avvolte dal soffio dell’arte, oppure incantate in una dolce melodia, è proprio in questo momento che inizia quella strana magia che apre le porte al mondo della poesia. Punti, virgole, sussurri, una convulsa fascia sonora intessuta in una cordicella di perle che di lemmi e di cuore prendono forma”.

L’excursus culturale abbraccia infinite e molteplici implicazioni, dal cinema alla musica, passando per l’arte e per la letteratura, dal passato al futuro, toccando il nostro presente: “Fare poesia per e con i ragazzi non è in onore dei cari programmi ministeriali, né per essere al passo con il resto dell’Europa, bensì per avviare noi studenti ad una formazione volta alla conoscenza di noi stessi e della realtà che ci circonda, un’espressione di sentimenti visti da adulti con gli occhi di un bambino”.

Amedeo infatti, oltre a presentare il suo preziosissimo lavoro, ha voluto riflettere su temi attuali, quali la sfiducia che talvolta si ripone nei giovani, oggi più di ieri, a dispetto della grande voglia di fare che invece essi hanno: sarebbe più congruo, nella società contemporanea, spronare i ragazzi a tirare fuori il lato nascosto di sé che è, il più delle volte, quello migliore, invitandoli a produrre un qualcosa che nasca da dentro e che non sia semplice memoria di formule o testi.

È ancora una volta così, scavando nel profondo degli animi degli studenti, “linfa vitale” per i loro insegnanti, volendo utilizzare una frase della prof.ssa Di Meo, che si arriva a fare Scuola con la S maiuscola ed è ancora una volta così che l’I.I.S. Telesi@ dimostra di essere un passo avanti rispetto agli altri.

Nel mezzo le composizioni dei due giovani poeti, “ Temo di te”, “Coriandoli di sogni”, “L’ultima primavera” e “L’ultimo (in)canto”, vincitrici di importanti riconoscimenti a livello nazionale, hanno toccato le anime degli uditori; poi l’esibizione canora di Luigi ne “ La cura” di Franco Battiato ha addirittura fatto scendere qualche lacrima. Un susseguirsi di pensieri e citazioni, un’altalena di emozioni e suggestioni, un’atmosfera rarefatta ed impalpabile. Un altro tassello che si aggiunge al puzzle policromatico che la nostra scuola sta poco per volta mettendo insieme, un mosaico di idee che si fondono ad un vortice di fantasia mista a creatività. Un gruppo di “poeti artigiani”, come amano definirsi, che raccontano di sé limando le parole che loro stessi generano dal profondo del proprio cuore e mettendole insieme in ammalianti giochi musicali, ambrosia per le anime.

Perché la poesia? Perché i poeti?

“Perché è solo così che possiamo sperare di migliorare noi stessi e oltrepassare il precipizio, memori di ciò che siamo stati, coscienti di ciò che siamo, senza temere i paurosi mostri del domani”.

Alla fine dell’incontro i dovuti ringraziamenti alla professoressa Di Meo e alla Preside Di Sorbo, sempre presenti e pronte a credere nei giovani: la grande commozione e i non pochi applausi degli spettatori si accompagnano alle parole del Dirigente Scolastico che interviene per ricordare quanto le piccole soddisfazioni quotidiane possano aprire ampi spiragli di luce nel buio profondo dell’indifferenza. L’I.I.S. Telesi@ offre quindi ai suoi studenti una nuova possibilità di mettersi in gioco e di far venire fuori la vera essenza che è intrinseca in ognuno, quella che solo attraverso una buona esegesi può essere riconosciuta e valorizzata più di ogni altra cosa.