14 ottobre 2011

 

 

L’ultimo (in)canto

 

di Amedeo Votto

Il sole è appena calato su Swanage, il cielo è limpido e ogni tanto qua e là appare una luce antica ma nitida e luminosa come quella di una stanza ancora in subbuglio. S’intravedono quindici ragazzi tormentati dalla nostalgia di casa e allo stesso tempo dal sogno che tutto questo non finisca mai. Le valigie, ormai piene fino all’orlo di ricordi, aspettano solo di essere imbarcate. Si torna a casa, alla vita di sempre.

Quella luce è dunque pronta a essere spenta, il sipario sta per calare su questo palcoscenico incantato: l’Inghilterra, un sogno per molti, per noi una realtà fatta di cultura, educazione, paesaggi mozzafiato e una buona dose di divertimento. Un mix perfetto che ha reso questo viaggio studio davvero indimenticabile.

Il bilancio è dunque positivo, sebbene a volte ci siano state piccole incomprensioni, ma del resto è normale. Com’è normale che si siano strette nuove amicizie, rinnovate le vecchie e forse sia nato qualcosa in più, chi lo sa…

I viaggiatori incantati sono allora pronti a prendere la via del ritorno, migliori, più maturi, più ricchi di parole e tanto altro. L’emozione più grande, quella che solo un viaggio sa darti, è stata la scoperta di noi stessi, della nostra diversità o meglio unicità.

Un ultimo sguardo rivolto verso il mare, a volte mosso da vento sottile… Sembra stare lì, calmo, in realtà ha girato il mondo, ha visto cose e luoghi bellissimi, conosciuto persone incantate come noi, sotto l’effetto di un dolce sortilegio che piano piano sta perdendo la sua magia.

E’ ora di andare, ormai… le onde ci augurano buona fortuna e m’ispirano l’ultimo (in) canto:

Astanti al cielo, protratte alla terra

anime dormono attratte da fili d’oro.

Il mio sguardo vaga nel solco di luna che trafigge la notte.

Intorno vellutata quiete s’inoltra nell’eco dell’ombra

che urla le note del mondo.

Rose d’argento illuminano il cammino del viandante

passi incantati svelano sogni perduti

racchiusi oramai nell’oblio di un antico tramonto.