> slideshow

>backstage

 

02 settembre 2011

 

 

“…quello che il 28 Agosto ci ha lasciato…”

Una raccolta di idee ed impressioni degli studenti che hanno partecipato in prima persona alla manifestazione svoltasi nel parco delle Terme di Telese domenica scorsa.

di Maria Federica Viscardi

 

“…un  istituto dinamico che è sempre attivo.. anche d’estate!”

Sono state queste, a grandi linee, le parole di Alessandra Florio domenica 28 Agosto nel parco delle Terme di Telese, quando l’I.I.S. Telesi@ ha presentato uno spettacolo che è stato la summa di tutte le meravigliose attività realizzate in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e della Provincia di Benevento.

La serata è stata articolata in diversi momenti ed i protagonisti indiscussi sono stati gli studenti che, coordinati dalla dirigente Domenica Di Sorbo, da Carla Maestri e dai loro docenti, hanno regalato a tutti un’emozione, invitando il pubblico a riflettere su temi che si discostano dalla banale quotidianità, ma che non devono andare mai dimenticati perché sono colonne portanti della nostra società, in continuo mutamento.

Ad aprire e chiudere il tutto c’è stato il quintetto d’archi del Telesi@, seguito dagli studenti che hanno prestato le loro voci come accompagnamento a diversi video realizzati nel corso dell’anno scolastico appena trascorso.

  

Insomma, l’esperienza “di palcoscenico” è stata un qualcosa di unico, un’occasione speciale per crescere e formarsi in nome della sacrosanta cultura, oggigiorno sempre più accantonata e gettata nel dimenticatoio, spesso rimpiazzata dalla noia e dall’ignoranza, lame che ardono e bruciano e sembrano non volersi spegnere più.

È passata quasi una settimana ormai dalla rappresentazione, il tempo necessario per raccogliere i commenti dei protagonisti e fare ordine tra le idee, il tempo di dare un’occhiata fugace alle fotografie per poter leggere preoccupazione, paura o felicità sui volti immortalati, il tempo sufficiente a guardare con occhi diversi la riuscita dello spettacolo, mettendo per un attimo da parte l’emozione di esserne stati protagonisti indiscussi e portavoce di messaggi complessi da trasmettere al mondo… Un perfetto lavoro di backstage, insomma!

  

All’unanimità lo spettacolo ha regalato forti scossoni allo stomaco, voglia di mettersi in gioco e  di sfidare ogni paura con la grinta di sempre per arrivare a donare qualcosa di noi a chi non ci conosce.

Quello che più è piaciuto è stato il fatto che, ancora una volta, si è fatta scuola per davvero, unendo argomenti di studio e attività ricreative fino a farli convergere in un mix perfetto che con il suo impatto ha lasciato il segno rendendo memorabile la serata.

Per qualcuno era la prima volta sul palco, per altri semplicemente una ripetizione, ma le  emozioni non cambiano… il solito rito prima di andare in scena, la solita agitazione dell’ultimo minuto, l’improvvisazione, i copioni all’aria, gente che va e viene pronta a tirare fuori il meglio di sé e tanta, tantissima unione.

Ebbene sì, se c’è una cosa che si è avuto modo di imparare da questa breve ma indimenticabile esperienza è proprio quanto sia importante lavorare insieme: la sincronia di parole e voci, l’ordine delle immagini, l’alternarsi delle frasi e della posizione delle persone, gli sguardi d’intesa, i piccoli gesti per riuscire a capirsi, i segreti di pochi che diventano delizia agli occhi di tutti… un linguaggio a sé, tutto nuovo e tutto da scoprire!

  

Beh, forse è proprio questa la scuola on la S maiuscola di cui tanto sentiamo parlare, è qui che si cresce per davvero, quando dei dilettanti, quali erano i protagonisti della serata, vengono condotti passo dopo passo verso un lavoro ben fatto da professionisti che non esitano a credere nelle mille e più capacità che ogni singola persona può possedere. 

L’istituto Telesi@ per l’ennesima volta ha saputo sorprendere, stupire, meravigliare… e lo ha fatto, come sempre, contando sui giovani e credendo in loro, loro che sono la linfa vitale della società al contempo energica e volubile che hanno voluto essi stessi rappresentare e rievocare alle menti di tutti, loro che sono il futuro, in nome della cultura che grazie a pochi (ma buoni, per fortuna!) continua a rimanere a galla e si fortifica più che mai.