Venerdì 25 marzo, alle 20 e 30, si è tenuta
l'attesa prima del lavoro " Col senno di poi..
". Nata da una idea della dirigente Domenica Di
Sorbo, la rappresentazione si è sviluppata
intorno ad un testo scritto dal docente di
Storia e Filosofia, Carlo D'Onofrio, tanto
preparato quanto schivo. Al gruppo teatrale "
L'Altro Teatro ", diretto dai proff Carmine
Collina e Mirella Colangelo ed alla regista ed
attrice teatrale Carolina Maestro il compito di
realizzarlo e presentarlo al giudizio del
pubblico.
Ma
torniamo alla mera cronaca di una emozionante
serata, l'aria che si è respirata era proprio
quella delle prime teatrali, intrisa di
emozione, di un pizzico di preoccupazione, della
potente energia che anima la passione che da
oltre 2000 anni muove il teatro.
Si chiudono le
luci ed appare sulla scena Vittorio Ceniccola
che allieta il pubblico con le sue splendide
illusioni, vestite anch'esse dei colori patri,
mentre il corpo di ballo volteggia con nastri
bianchi, rossi e verdi.
Ma
l'ideale seconda parte della performance è un
dialogo , sotto forma di intervista tra un
onorevole dell'Unità d'Italia ed un moderno
giornalista. I mezzi di comunicazione
costituiscono il filo di Arianna di questa
riflessione che ci porta lontano, per farci
considerare che, comunque, tanti argomenti
restano ancora attuali e non ancora espressi al
meglio delle loro potenzialità ed effettive
realizzazioni.
Ma
affidiamoci alle parole dell'autore di questi
testi Carlo D'Onofrio, per meglio far capire
questo momento " L' intervista oggetto della
rappresentazione, ineffettuabile e paradossale,
si immagina rilasciata da un parlamentare del
periodo crispino, appartenente all'estrema
sinistra...i radicali. La scelta di far
rilasciare l'intervista ad un radicale è dovuta
al fatto che un deputato simile rappresentava ,
a nostro avviso, un adeguato punto ideale di
osservazione in cui immedesimarsi. Il radicale
intervistato rappresenta l'interlocutore più
adatto ai fini del tema principale da
evidenziare : il federalismo, di cui i radicali
ed i repubblicani erano convinti assertori."
L'incontro impossibile si realizza legando il
momento dell'intervista sul palco ad un video
magistralmente girato nel passato. Il
giornalista- Gianclaudio Malgieri- dotato dei
suoi moderni mezzi tecnologici percorre
l'acciottolato di una vecchia dimora, passano
dinanzi ai suoi occhi immagini di belle
fanciulle intente a ricamare, turbate per un
solo attimo dalla presenza di quello che è, in
quel contesto, un " alieno". Il giornalista
bussa e.. la scena ritorna sul palco teatrale.
Un caffè sorbito insieme, rito cortese immutato
nel tempo, fa da premessa al dialogo che sta per
cominciare. L'onorevole -Gianluca D'Orsi- risponde
disciplinato alle domande che gli vengono poste,
qualche risposta su argomenti di attualità " E'
assurdo pensare che ill federalismo sia una
forma politica riconducibile o riducibile ad una
parte od ad un simbolo politico, qualunque esso
sia. E' qualcosa di più alto , è un tendere
continuo delle diversità verso l'unità, cioè un
tendere a fare delle diversità , che pur restano
tali, le note di una armonia equlibratamente
articolata ed unitaria...uno stato centrale non
teme il federalismo, ma uno stato malato di
centralismo, sì. Perchè nel federalismo le parti
si ribaltano, le scelte del centro sono
condizionate dal basso..." Il giornalista con la
sua potente macchina del tempo, la Fantasia, si
ritrova alla sua scrivania pronto ad inviare il
pezzo per andare in stampa.
Ma, mentre finisce l'intervista ecco che giovani
strilloni scendono le scale del palcoscenico per
dare al pubblico una copia del giornale, fresco
di stampa. Le emozioni continuano con la parte
finale, echeggiano le note dolcemente strazianti
di un violino, risuonano versi , già dalle prime
parole e dalla frase chiave " Chiamami ancora
amore...", riconosciuti come la poesia- canzone
del poeta Roberto Vecchioni.
Così si chiude questo momento, continuando ad
emozionare gli spettatori, mostrando con la
forza della riflessione ulteriori suggestioni e
magie della parola poetica.
Cala il palcoscenico, non si corre via tutti. Gli astanti restano a
chiacchierare, a complimentarsi con i
protagonisti e la dirigente, visibilmente
emozionata e radiosamente soddisfatta dell'esito
del lavoro. Se, come è scritto nella frase di
Pasolini, contenuta nel giornale distribuito "La
morte non è nel non poter più comunicare, ma
nel non essere più compresi ", ce ne andiamo,
sentendoci tutti più vivi, e questo ci
inorgoglisce come persone e come realtà
scolastica.
Loredana Di
Leone
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Attori: Mario Mendillo, Claudia Mobilia, Luca
D'Angelo, Gianluca D'Orsi, Ermelinda Caslei,
Marika Pezone,Quirino Tedesco, Alessandro Sacco,
Alessio Battaglino, Carmine Maturi, Valentina
Cardogna.
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Le ballerine : Alessia Lisella, Angelica De
Nigris, Rossella Petrillo.
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Il mago e la sua assistente: Vittorio Ceniccola
e Maria Ida Saccone.
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Il violinista Emanuele Procaccini.
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Addette all'organizzazione: Margherita Carafa e
Daniela Del Vecchio.
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Il video è stato montato da Assunta Funaro e
Gennaro Sebastianelli.
- Il giornalista: Gianclaudio Malgieri. |