Telese Terme
"La letteratura ha vinto, ma nel modo peggiore!
E' diventata solo consumo!" Ne ha per tutti
Filippo La Porta, famoso saggista, giornalista e
critico letterario, alla presentazione del suo
ultimo libro "Meno letteratura per favore!".
L'evento, che rientra negli incontri settimanali
della Fondazione Gerardino Romano, è sorto in
collaborazione con l'Istituto d'Istruzione
Superiore Telesi@ che l'ha ospitato nella sede
di Viale Minieri n.9, mercoledì scorso alle
18.30.
"La nostra scuola" ha affermato la Dirigente Di
Sorbo in apertura "è felice di accogliere eventi
come questo, di collaborare con le associazioni
culturali, di avere le porte aperte, anche di
sera! E' questo uno dei nostri più nobili
intenti".
La
presentazione del libro è stata curata dal prof.
Felice Casucci, presidente della Fondazione
Romano e docente di Diritto Privato
all'Università del Sannio, e dall'autore stesso.
Ospite d'eccezione: la comica romana Francesca
Reggiani, che a sorpresa, ha deciso di
partecipare all'evento.
"Meno letteratura per favore" perché oggi,
spiega l'autore, tutto è letteratura, tutti
pretendono di fare letteratura; però non una
letteratura nel senso alto del termine, ma una
letteratura d'intrattenimento, di svago, di
moda. "E questo avviene perché la pubblicità ha
riempito la nostra vita". Sin da Carosello,
infatti, la pubblicità si fonda su racconti.
Colpevoli di questa svendita del valore della
letteratura, secondo l'autore, sono proprio i
salotti alto borghesi (o "radical-chic" come li
definisce l'autore), fautori di una
mezza-cultura che banalizza la letteratura a
strumento di apparenza culturale e svago.
E
allora quale letteratura va salvata? "La
letteratura del jet lag, quella che cambia
l'esistenza, che scuote, che dà una ragione di
vita. Esiste anche l'intrattenimento, ma non
tutto può avere questo fine".
Passa al setaccio tutta gli autori italiani
contemporanei il grande critico e fa gustare ai
presenti tutto il suo sapore di assolutismo
estetico, filtrato da una cultura con pochi
pari. Si rammarica infatti di non poter
"dimostrare la sua verità", come invece fanno i
matematici, ma di doversi limitare ad
argomentare, ciò che per i saggisti è cosa più
frequente.
"Al primo posto degli scrittori italiani, per
me, ci sono Niccolò Ammaniti e Sandro Veronesi",
il primo variegato e molto pop, il secondo
passionale e molto capace.
Da
non sottovalutare sono i racconti, che sono
forse la migliore espressione, secondo l'autore,
della letteratura italiana. "Di questo genere
ricordo un autore tra tutti: Walter Siti. Già
docente alla Normale di Pisa e autore televisivo
per la De FIlippi".
Il
noir italiano non si salva: una copia "senza
luoghi" del noir americano.
E
come non parlare di Roberto Saviano? "Usa un
linguaggio giornalisticamente piatto ed è un
sedicente eroe che combatte la spettacolarità
con la spettacolarità, con una visione del mondo
manichea: tutto bene o tutto male, e lui si
ritiene uno dei migliori rappresentanti del
bene". Ad ogni modo, La Porta ne salva il
carattere didattico: "Saviano è necessario alla
nostra società, perché aiuta a farci capire la
differenza tra giusto e sbagliato".
E
poi... Alessandro Baricco: un talento retorico
che non ha nulla da raccontare, il creatore
della "letteratura da pianobar". Umberto Eco:
scrittore di opere plastificate che soddisfa il
bisogno di "università" che hanno gli italiani.
Andrea Camilleri: una spezia. Ken Follet: un
divulgatore della cultura di massa. Alberto
Bevilacqua: la sua non è letteratura, perché non
è interessante. Erri De Luca: uno scrittore che
si "traveste" da radicale, si traveste da
estremista, famoso per la sua enfasi. Margaret
Mazzantini: rischia di naufragare per la
sovrabbondanza di materiale che utilizza
(guerre, amore, bioetica, ecc.).
E
una lacrima di ammirazione per Pier Paolo
Pasolini: il più grande critico letterario
italiano della seconda metà del '900, il padre
di una letteratura vista come "interrogazione",
un altro autore che purtroppo oggi rischia di
essere commercializzato.
Quando gli si chiede "cos'è la letteratura?" La
Porta risponde con la sua comune franchezza: la
letteratura è tutto ciò che è interessante, da
un romanzo a una partita di calcio. Tutto ciò
che dà motivazione, trasporto; non è un caso che
le autobiografie siano le opere migliori di un
autore.
E
poi l'epilogo tragicomico e provocatorio: "Il
destino dell'enorme tradizione umanistica
italiana ci è suggerito da un episodio di South
Park. Gli eredi della nostra letteratura saranno
gli ultimi, i barboni, i poveracci pagati dai
figli di papà per leggere i classici al posto
loro e recensirli!"
Il
sorriso amaro di Filippo La Porta ha concluso
nel migliore dei modi una serata che rimarrà
nella memoria dei presenti.
Gianclaudio Malgieri
Studente del Liceo
Scientifico
dell'Istituto
d'Istruzione Superiore
Telesi@ di Telese Terme
(BN). Collabora con il
quotidiano "Il Corriere
del Sannio" come
cronista da Telese
Terme, ha scritto per
"Asclepiadi" e "Il
Sannio quotidiano". |