Il 30 settembre 2010 la Fondazione
Intercultura ha presentato la
ricerca “La scuola che vorrei”
promossa dalla fondazione con la
direzione scientifica di Susanna
Mantovani della Bicocca di Milano.
Una sintesi dei risultati è
presentata sul
sito della fondazione.
Le prime
conclusioni, anche se sintetiche,
costituiscono già una bella
“provocazione”. La ricerca ha
carattere dichiaratamente
qualitativo: sistematizza e analizza
quanto è emerso da un incontro sul
tema “la scuola italiana che vorrei”
al quale hanno partecipato circa 50
ex borsisti della fondazione
Intercultura, partiti per un
progetto annuale di studio in
diversi paesi stranieri durante la
scuola secondaria superiore, che
attualmente frequentano il secondo
anno di università. Criteri di
selezione: città di provenienza,
sesso e paese estero di
destinazione. Lo scopo di questo
incontro era di verificare se i
ragazzi, che hanno avuto modo di
sperimentare un sistema scolastico
diverso, hanno idee che potrebbero
essere utili per riformare il
sistema scolastico italiano. Ne sono
emersi giudizi articolati, proposte
e confronti. Vediamone qualcuno in
estrema sintesi.
ELEMENTI POSITIVI DELLA SCUOLA
ITALIANA
-
Equità di accesso
-
Ampia cultura generale
-
Collegamenti interdiscipinari
anche se in genere limitati alle
materie umanistiche
-
Impegno e molte ore di studio
-
Preparazione molto buona sui
fondamenti teorici delle materie
-
Forti legami di amicizia
-
Spazi di partecipazione e
cittadinanza
ELEMENTI NEGATIVI DELLA SCUOLA
ITALIANA
-
Troppi contenuti
-
Nessuna scelta o possibilità di
approfondimento autonomo
-
Induce atteggiamenti poco
responsabili rispetto
all’apprendimento
-
È rivolta al passato in modo
asfittico
-
È troppo teorica
-
Metodi di insegnamento monotoni
e passivizzanti
-
È punitiva e non premia
-
È spesso fatiscente, sporca e
poco attrezzata
-
È autorefenziale
-
Ha una bassa stima dei giovani
-
Pone al centro i programmi e non
gli studenti
-
È noiosa: “non vedi l’ora che
finisca e uscire”
COSA SI DOVREBBE STUDIARE
Materie obbligatorie: Italiano,
Matematica e logica, Inglese,
Educazione civica e cittadinanza
europea/mondiale, Sport, Geografia
mondiale, Storia contemporanea,
Informatica
Materie opzionali: Latino e greco,
Arte e storia dell’arte, inclusi
cinema e fotografia, Scienze
(fisica, chimica, biologia),
Filosofia, Economia, Lingue
straniere europee (ma anche arabo,
cinese ecc.), Economia, Ragioneria,
Musica, Materie su questioni di
attualità (ecologia, economia),
Religioni (non solo quella
cattolica)
L’INSEGNANTE CHE VORREI
-
Colto e comunicativo
-
Un adulto coerente e un modello
di comportamento
-
Un adulto appassionato
-
Un adulto capace di relazioni
equilibrate
-
Un adulto che mette al centro la
formazione globale degli
studenti
Questi studenti sono forse
particolarmente bravi (sono iscritti
all’università e non l’hanno
abbandonata dopo il primo anno) e
hanno selezionato il meglio di
quanto hanno vissuto durante la loro
esperienza in diversi paesi. Ma
certo disegnano un bel modello di
scuola. E anche, in qualche punto,
molto diverso da quelli che noi
adulti stiamo discutendo da anni.
L’elenco della materie obbligatorie
e opzionali è addirittura scandaloso
per un sistema, come il nostro, che
non ha mai accettato l’idea della
scelta e dell’approfondimento come
modo “normale” di organizzare il
curricolo e si illude di dare a
tutti la stessa cultura, completa e
senza lacune. Facendo finta di non
sapere che esiste una bella
differenza fra quello che i
programmi ufficiali suggeriscono,
quello che i docenti insegnano e
quello che gli studenti
effettivamente studiano e
apprendono. Questi il loro curricolo
opzionale in realtà se lo creano “a
togliere”. Ma è evidente che non si
tratta di un sistema economico.
In conclusione, perché non prendere
sul serio quello che pensano gli
studenti?