20 settembre 2010

 

"Col senno di poi", dal teatro al cortometraggio: 150 anni in un confronto impossibile

 

Quale modo migliore per celebrare l'unità d'Italia, se non attraverso un confronto irrealizzabile tra due epoche: quella moderna e quella appena successiva all'Unità conquistata. Ed è proprio questo l'intento dell'intervista impossibile ad un parlamentare di fine '800: "Col senno di poi".
La scena è senza tempo, un delicato interspazio tra presente e passato, tutto attraverso la lente attenta del giornalismo politico. Un giornalista del Mattino del 2010 intervista un politico Radicale - Repubblicano del 1895 circa. 
Tra cronaca e storia, politica ed ideologie, beghe di palazzo e programmi di governo, vengono trattati temi recentissimi, uno per tutti: il federalismo. Un federalismo storico, che da Garibaldi a Cattaneo, arriva fino alla Lega Attuale, sottolineando gli intenti originari e ciò che ancora non si è fatto.
Alla curiosità storico-politica del giornalista si contrappone la grande cultura del Deputato, ben informato su tutte le vicende parlamentari ed extraparlamentari del suo tempo e di tutti gli sviluppi nei tempi moderni. Un'intervista impossibile dunque, che ben trae le fila di ciò che ancora manca alla nostra Repubblica e ciò che, invece, è motivo di unione in 150 anni.


 

La sceneggiatura, rappresentata in maniera teatrale nell'antico e solenne studio del parlamentare di fine '800, verrà poi tradotta in chiave moderna, in una redazione giornalistica high-tech, con i più moderni mezzi per lo sviluppo di interviste e servizi tg.
Ecco perché si parla di una vicenda senza tempo, e maggiormente senza spazio.
Dall'opera teatrale, al cortometraggio. Dalla storia, all'attualità. E quale dialogo migliore di un'intervista per assolvere a questo compito?
Se nell'antico studio del deputato, infatti, la scena si presenta come un passaggio teatrale, il cortometraggio sarà un'evoluzione in chiave moderna della storia, con voce del deputato in collegamento telematico, tecnologie moderne nel rappresentare un pezzo di telegiornale e così via.
Ecco che si può benissimo affrontare anche, con tale rappresentazione, l'evoluzione della comunicazione in 150 anni di unità d'Italia... col senno di poi.

 

                                                                   Gianclaudio Malgieri